Israele, aggiornamento quotidiano: ostaggi, diplomazia ONU e tensioni al Muro del Pianto
Un ex dirigente dello Shin Bet propone una via d’uscita per gli ostaggi a Gaza
Yossi Amrusi, ex alto funzionario dello Shin Bet, ha criticato l’attuale linea negoziale del governo israeliano e ha presentato, in un’intervista a Maariv, il proprio piano per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.
Secondo Amrusi, Israele dovrebbe:
- negoziare attraverso mediatori terzi “con pieni poteri” — in particolare Egitto e Qatar;
- offrire un cessate il fuoco temporaneo collegato a un accordo di scambio prigionieri;
- prevedere garanzie internazionali che vincolino entrambe le parti.
L’ex ufficiale ha definito “illusoria” la strategia finora adottata, sostenendo che solo un approccio multilaterale può riportare a casa i rapiti. (The Jerusalem Post, 28 luglio 2025)
All’ONU si discute la road map per la soluzione a due Stati
A New York i ministri degli Esteri di numerosi Paesi si sono riuniti per definire i parametri di una nuova road map verso la nascita di uno Stato palestinese che garantisca al contempo la sicurezza d’Israele.
L’iniziativa, benedetta dal presidente francese Emmanuel Macron, punta a:
- fissare scadenze vincolanti per tornare al tavolo negoziale;
- coordinare il sostegno economico all’Autorità Nazionale Palestinese;
- istituire un meccanismo di monitoraggio internazionale della sicurezza comune.
Tuttavia Stati Uniti e Israele hanno disertato l’appuntamento, giudicandolo “prematuro”. (The Jerusalem Post, 28 luglio 2025)
Scontro al Muro Occidentale: Sefer Torà nascosto in un marsupio
Momenti di tensione al Kotel di Gerusalemme: attiviste di Women of the Wall hanno introdotto di nascosto un Sefer Torà all’interno di un porta-bambino, sfidando l’ordinanza che vieta di portare rotoli sacri nella sezione femminile.
Ne è nato un parapiglia con le guardie di sicurezza; un addetto del sito è stato trasportato in ospedale per lievi ferite.
Le attiviste sostengono di lottare per l’uguaglianza di culto, mentre i custodi del luogo santo parlano di “provocazione deliberata” che viola le regole religiose vigenti. (The Yeshiva World, 28 luglio 2025)
Conclusioni
Dai negoziati sugli ostaggi alla diplomazia multilaterale sulla questione palestinese, passando per le tensioni interne sulla libertà di culto, la giornata odierna restituisce l’immagine di un Israele attraversato da sfide simultanee: sicurezza, politica estera, diritti civili. Il filo comune è la difficoltà di conciliare esigenze di protezione, pressioni internazionali e pluralismo interno, in un contesto regionale ancora altamente instabile.