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Israele tra l’angoscia degli ostaggi e la corsa globale alla fusione nucleare

Israele tra l’angoscia degli ostaggi e la corsa globale alla fusione nucleare

Israele tra l’angoscia degli ostaggi e la corsa globale alla fusione nucleare

Video di Hamas e Jihad Islamica: cresce la paura per i prigionieri

Nelle ultime 48 ore Hamas e la Jihad Islamica Palestinese hanno diffuso due nuovi filmati che mostrano i giovani ostaggi israeliani Rom Braslavski e Evyatar David in condizioni fisicamente e psicologicamente provate. I familiari, già in attesa di segnali tangibili sul negoziato per la loro liberazione, hanno definito i video «una tortura emotiva» e «un’arma di pressione».
Einav Zangauker, madre di Braslavski, ha dichiarato: «I nostri figli stanno vivendo un nuovo Olocausto» (fonte: The Jerusalem Post, 2 agosto 2025).

Tel Aviv, “Hostage Square” si riempie di rabbia e richieste d’azione

Di fronte alle immagini, centinaia di persone si sono radunate a “Hostage Square”, la piazza antistante il Museo d’Arte di Tel Aviv divenuta epicentro delle proteste delle famiglie dei sequestrati. Alcuni manifestanti hanno denunciato l’inerzia del governo e l’apparente stallo dei colloqui mediati dall’Egitto e dal Qatar.
La madre di un altro prigioniero ha raccontato di essersi sentita dire da un funzionario che le condizioni di fame del figlio erano «propaganda di Hamas»; parole che hanno innescato ulteriore indignazione pubblica (fonte: Ynet, 2 agosto 2025).

Tra fiori, cartelli e candele, le famiglie chiedono:

Fusione nucleare e intelligenza artificiale: una sfida che coinvolge anche Israele

Sul piano strategico globale, un’analisi del Gatestone Institute lancia l’allarme su una nuova corsa alla supremazia energetica: «Chi controllerà la fusione nucleare, controllerà il secolo». Secondo il rapporto, la combinazione fra energia da fusione — potenzialmente pulita, economica e illimitata — e sviluppo dell’intelligenza artificiale potrebbe ridisegnare gli equilibri geopolitici (fonte: Gatestone Institute, 2 agosto 2025).

Per Israele, che investe da anni in ricerca avanzata, la posta in gioco è duplice:

  1. Garantirsi un vantaggio tecnologico rispetto ai rivali regionali.
  2. Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, in un contesto in cui sicurezza energetica e sicurezza nazionale si fondono letteralmente.

Uno sguardo d’insieme

Mentre a Tel Aviv le famiglie degli ostaggi alzano la voce, il Paese deve contemporaneamente confrontarsi con una competizione scientifica che potrebbe ridefinire il futuro. Due crisi — una umanitaria e una tecnologica — che, seppur diverse, mettono Israele di fronte alla stessa domanda: quanto è disposto a investire per difendere la propria sicurezza, oggi e domani?


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